I matrimoni nelle classi nobiliari avvenivano nei castelli ed erano di gran lunga diversi da quelli celebrati tra le popolazioni più povere.
I matrimoni tra ricchi venivano decisi già quando i futuri sposi avevano 10 anni. Molti non si incontrarono che il giorno del loro matrimonio, 5 o 6 anni dopo l’accordo dei genitori. Il significato di matrimonio era del tutto diverso da quello che si può pensare oggi, cioè “unione di un uomo e una donna che si amano e decidono di passare insieme tutta la vita”. Il matrimonio nel medioevo era un accordo per motivi di ricchezze e condivisioni immobiliari tra casate. Lo scopo del matrimonio non era l’amore ma la continuità di potere e successo.
Il sistema feudale del tempo ci dice che i matrimoni all’interno di un castello non erano rari. Nel primo medioevo, la Chiesa Cattolica concesse che le cerimonie avvenissero al di fuori di una chiesa ma dopo la coppia avrebbe dovuto ricevere la benedizione di un prete. Le cerimonie avevano luogo nella sala centrale del castello o, a limite, in uno degli atri.
Il giorno del matrimonio doveva comprendere un’incredibile celebrazione con menestrelli, giocolieri e altri intrattenitori. Gli abitanti del castello avrebbero preso parte alla festa come anche altri nobili venuti da fuori. Il Signore del castello poteva liberare i prigionieri per quell’occasione ai quali era concesso di stare fuori dal cancello insieme a festeggiare e a mangiare gli avanzi.