Vita in campagna: i vantaggi per i bambini

Meglio crescerli in campagna o in città?

Alcune persone scelgono di crescere i loro figli in campagna, e altri di farle crescere nelle grandi città. In realtà crescere i bambini in campagna è di gran lunga più salutare nonché costruttivo in tutti i sensi.

Primo, i bambini che hanno vissuto in campagna sviluppano meglio le proprie capacità, competenze e responsabilità e sono in grado di gestirsi meglio e auto controllarsi rispetto ai bambini vissuti in città, che tante volte, per bisogno, hanno la baby-sitter o la tata. Questo perché, le persone che vivono in campagna, sono per lo più contadini e hanno da insegnare ai bambini, prima di tutto ad essere indipendenti e responsabili, a sapersi gestire da soli, poi ad essere pazienti, mentre la vita in città è più frenetica, a rispettare gli altri nella società comprese le buone maniere e leggi dell’ospitalità.

Secondo, ci potrebbero essere, nelle grandi città, le cattive compagnie, nonché più delinquenza, che influenzano in maniera negativa il bambino. Pertanto, un ragazzo cresciuto in campagna avrebbe una migliore personalità così come le buone maniere e migliore probabilità di non cadere in “cattive mani”, come gang, sette e altro ancora. Quindi vivere in città sarebbe anche più pericoloso.

Terzo, gli bambini che vivono in campagna possono imparare le cose che fanno gli agricoltori, e vedere seminare le piante, innaffiare e crescere le piante, nonché curare gli animali, è quanto di più nobile possa esserci. Non bisogna dimenticare che l’agricoltura è il mestiere umano più antico che possa esistere, quello che ha dato da mangiare ai nostri antenati molto remoti. In più il contatto diretto con la natura sarebbe benefico sia per la mente che per il fisico, proprio perché è incontaminato dal progresso. E di questi insegnamenti agricoli ne potrebbero beneficiare in futuro, per esempio, per andare a cavallo e prendersi cura di animali diversi.

Quarto: la scuola. Le scuole di campagna hanno un minor numero di studenti, a volte sono presenti le pluriclassi. Mentre nelle scuole di città ci sarebbero molti studenti in una sola classe, e gli insegnanti potrebbero non avere abbastanza tempo per prendersi cura di tutti. Infatti nelle scuole di campagna è più facile essere seguiti dagli insegnanti e aiutati e si instaura un rapporto amichevole con tutti. Nelle pluriclassi, inoltre, dove vengono raccolte due o tre classi, ad esempio prima, seconda e terza elementare, i bambini apprenderebbero meglio perché esposti ad una grande varietà di argomenti prima del tempo, ad esempio quando la maestra spiega la lezione di storia ai bambini della classe superiore, cose che avrebbero studiato l’anno successivo. Questo, differentemente da quanto si possa pensare, differentemente dal pregiudizio che si ha nei confronti delle scuole di campagna, è ottimo sia a livello didattico che sociale.

Quinto, ci sono più spazi per giocare, prati verdi, aria fresca e pulita, contatto diretto con animali di ogni tipo. E tutto questo, oltre ad essere un bene a livello psicologico e cognitivo, lo è anche a livello di salute, in quanto i bambini di campagna risultano essere più robusti e con più difese immunitarie rispetto a quelli di città. I bambini di campagna, che vivono costantemente a contatto con la natura, giocano immergendo le mani nude nella terra, si ammalano di meno.

E infine, oggigiorno non valgono più le opinioni negative che dicono che “i bambini in campagna sono più ignoranti perché esposti meno alle tecnologie moderne” visto che ormai ogni casa ha un computer, internet, i telefoni e la televisione per le comunicazioni, e sono diventati alla portata di tutti.