Il bambino che vive in città sogna la campagna.
Se gli si chiede di disegnare il luogo ideale dove vorrebbe vivere, immancabilmente mostra una piccola casa in mezzo a un prato circondato da alberi; dei fiori, a volte degli uccelli, е, poco lontano, un fiume.
Contro questo desiderio di un ambiente immerso nel verde, di uno spazio all’aria aperta, che cosa trova nella sua vita quotidiana? Un’aiuola con l’erba che non si deve calpestare, dei fiori che non si possono neppur toccare, il rumore di fondo delle automobili, l’odore dei gas di scappamento e, ai giardini, la buca della sabbia più o meno contaminata.
Morale: se abiti in una grande città, porta tuo figlio in campagna ogni volta che puoi. Spesso ciò comporta dei sacrifici, ma ne vale la pena.
E per le vacanze estive, perché non scegliere la campagna?
Il soggiorno al mare, in luoghi sovente più affollati delle città, con torri di cemento, lunghe file di automobili e un mare inquinato, non ha nulla a che fare con «l’avvicinarsi alla natura».
L’ambiente naturale è un’altra cosa: è quella campagna che il bambino immagina nei suoi sogni o che ha visto riprodotta nelle figure dei libri; è un cortile con degli animali, un prato, delle mucche, un ritmo di vita diverso; è quell’insieme di rumori che non conosce, di odori che non ha mai sentito, di persone che fanno lavori che non si vedono in città; è vedere il sole che tramonta. E anche un silenzio insolito. И, наконец,, quel luogo, quel paese, dove si può correre in una stradina sterrata e arrampicarsi sugli alberi.
E tutto questo che manca al bambino di città e che gli va dato il più sovente possibile.